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LE PAROLE DEL PROF. RUFFINI


Fra gli oggetti celesti che hanno seguito con enorme successo lo sviluppo conoscitivo dell'essere umano, nessuno è stato più significativo ed importante della "Crab Nebula", scelta come emblema della nostra ricerca. Scoperta nel 1054 come stella visitatrice, viene oggi chiamata "Crab Nebula" o "Nebulosa del Granchio" per via della sua morfologia simile alla chele di un granchio che ha al suo interno una Pulsar NPO532 che ruota intorno a sé con un periodo di 33 millisecondi e che, nel 1968, è stata identificata con una stella di neutroni in rotazione.

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Figura 1 – La scritta in cinese riguardo la scoperta della "stella visitatrice" (1054), l’immagine della Crab Nebula fotografata con il telescopio spaziale Hubbl, e l’ emissione in raggi X della Pulsar e la sua wind nebula
Figura 1 – La scritta in cinese riguardo la scoperta della "stella visitatrice" (1054), l’immagine della Crab Nebula fotografata con il telescopio spaziale Hubbl, e l’emissione in raggi X della Pulsar e la sua wind nebula Si veda la Figura 1 dove sono riprodotte: I. La scritta in cinese riguardo la scoperta della "stella visitatrice", registrata nel luglio 1054 da astronomi Cinesi, Coreani e Giapponesi; II. La splendida immagine della Crab Nebula così come è stata fotografata dal telescopio spaziale Hubble nel 2014 con le strutture filamentari, ancora oggi in espansione ad una velocità di 250 km / sec; III. L’emissione in raggi X della Pulsar e la sua wind nebula, così come osservata dal satellite CHANDRA. Proprio questo è stato il filo conduttore delle mostre allestite dall'ICRA e dall'ICRANet, i cui maggiori studi portati avanti negli ultimi cinquanta anni sono stati rivolti alla comprensione delle stelle di Neutroni, all’introduzione e alla scoperta del primo buco nero nella nostra galassia (si veda Figura 2) e, più recentemente, alla fisica dei lampi Gamma Cosmologici (Gamma Ray Bursts o GRBs). Questi hanno permesso di raggiungere ed illuminare le parti più distanti ed oscure del nostro Universo, raggiungendo le fasi primordiali dell'Universo nel Big Bang. L‘energia emessa da un GRB é equivalente a quella emessa da un miliardo di Galassie, ciascuna di 100 miliardi di stelle, anche se solo per un tempo massimo di un centinaio di secondi.

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Figura 2 – Il Professor Remo Ruffini riceve il Cressy-Morrison Award (1972) dalla New York Academy of Science, per la scoperta del primo buco nero nella galassia.
Figura 2 – Il Professor Remo Ruffini riceve il Cressy-Morrison Award (1972) dalla New York Academy of Science, per la scoperta del primo buco nero nella galassia. La comprensione di questi fenomeni ha seguito un cammino lungo e progressivo, in cui eventi storici eccezionali si sono verificati grazie alla collaborazione fra Occidente ed Oriente, e a profonde rivoluzioni concettuali introdotte da tre giganti: Albert Einstein, Werner Heisenberg e Enrico Fermi. Tutto ciò è stato possibile grazie a questi tre giganti, al rapporto privilegiato fra Italia e Cina, al ruolo fondamentale giocato dall'Italia nella formulazione di Albert Einstein della relatività speciale e generale, grazie alla collaborazione di Michele Besso e Marcel Grossmann con i maggiori matematici italiani, quali Ricci Curbastro e Tullio Levi Civita, ed infine grazie al ruolo rivoluzionario di Fermi in Cosmologia, tutt'ora sconosciuto al grande pubblico.

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Figura 3 – Il Prof. Roy Patrick Kerr, Premio Crafoord per l’Astronomia 2016, durante la sua conferenza “Cracking the Einstein code”, tenutasi presso la Fondazione Besso a Roma.
Nell’ambito di questo progetto, è stato anche completato il libro "Fermi e l'Astrofisica",ora in stampa a Singapore, ed il volume "Einstein, Heisenberg and Fermi and the birth of Relativistic Astrophysics”. Alcuni capitoli sono stati presentati durante diverse conferenze pubbliche tenutesi nell’ambito del progetto dal Professor Roy Patrick Kerr, Premio Crafoord per l’Astronomia 2016, consegnato dal Re di Svezia (si veda Figura 3). In queste conferenze pubbliche tenutesi a Roma presso la Fondazione Besso e l’Università Sapienza, alcuni illustri astrofici (si vedano Figure 4, 5, 6, 7) quali
Marco Tavani (https://youtu.be/E7t0TkuK6Bc)
Massimo Della Valle (https://youtu.be/9rjA-5ZgkOE)
Fulvio Ricci (https://youtu.be/BXUH2hxlZGU)
Roy Kerr (https://youtu.be/9rjA-5ZgkOE)
Paolo de Bernardis (https://youtu.be/dJGBH6cuaXA) e Paolo Giommi, oltre a diversi studenti di dottorato ICRANet (si vedano Figure 8, 9, 10, 11, 12), hanno presentato relazioni scientifiche di alto rilievo, documentate e filmate affinché siano pietre miliari e uniche per gli studi nei decenni a venire

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Figura 4 – Il Professor Marco Tavani durante la sua conferenza “Radiazioni di GeV osservate da AGILE”.
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Figura 5 – Il Professor Massimo Della Valle durante la sua conferenza “L’arcobaleno e le stelle d’oro”.
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Figura 6 – Il Professor Fulvio Ricci durante la sua Lectio Magistralis “Gravitational Waves observations”.
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Figura 7 – Il professor Paolo De Bernardis durante la sua Lectio Magistralis “La luce più antica dell’universo”

Figure 8, 9, 10, 11, 12– Da sinistra verso destra: gli studenti di dottorato ICRANet Daria Promorac, Rahim Moradi, Wang Yu e Yerlan Aimuratov, durante i loro interventi alla Fondazione Besso.